I giochi olimpici sono nati nell’antica Grecia, molti, molti secoli fa, prima di Cristo. Purtroppo non ci sono testimonianze autentiche di come fosse, ma possiamo leggere le leggende che ci immergono nella vita degli dei e dei potenti di questo mondo. Naturalmente queste sono solo versioni, ma quanto sono belle e poetiche!
Alcuni studiosi ritengono che questa leggenda abbia il maggior diritto di essere considerata plausibile. Le parole del titolo furono l’impulso per l’origine delle Olimpiadi. Furono indirizzate all’Oracolo di Delfi da Hithites, re dell’Ilida. Era un piccolo paese, stanco sotto il peso delle continue guerre e incursioni, e così Iphitus decise di chiedere consiglio all’Oracolo su come salvare il suo popolo. Nessuno mise in dubbio i consigli dell’indovino e il re riuscì a convincere il suo vicino, il re di Sparta, così come i governanti degli altri stati rivali, a fermare le guerre. Come segno di riconciliazione, come raccomandato dall’oracolo, i giochi furono organizzati per essere tenuti nella città santa di Olimpia ogni quattro anni. Questo avvenne nell’884 a.C. Da quel momento in poi i soldati misero da parte le spade e le armature e marciarono verso Olimpia al momento dello scontro.
Una festa che ha unito tutti
Lo spettacolo ipnotizzante – la forza e la bellezza dei corpi degli atleti, la loro agilità e la loro abilità atletica – ha fatto dimenticare alle parti in guerra i loro litigi e le loro faide. I festeggiamenti assunsero così un carattere nazionale, che unì almeno temporaneamente tutta la Grecia, allora uno stato frammentato. Un po’ più tardi cominciarono a tenere i giochi non solo una volta ogni quattro anni, ma in una data fissa: tra la vendemmia e la raccolta dell’uva. Sì, all’inizio la competizione durava solo un giorno, ma era colorata, piena di vari rituali, cerimonie religiose e, naturalmente, gare. Presto i festeggiamenti furono estesi a cinque giorni e poi a un mese. Quattro anni è l’anno greco, chiamato “Olimpiadi”.
Passarono anni, decenni, secoli e le Olimpiadi crebbero da un evento locale fino a diventare l’evento più importante dell’antica Grecia. Tutti gli abitanti, dai piccoli ai grandi, si sono riuniti per le Olimpiadi, per non parlare delle città colonia.
Cosa è successo alle Olimpiadi?
La vittoria ai Giochi era una questione d’onore e, come si dice oggi, rappresentava il massimo prestigio. Non era solo l’atleta vittorioso ad essere celebrato, ma anche il luogo da cui proveniva, la sua famiglia e i suoi insegnanti. Personaggi famosi come Nerone e Alessandro Magno sono stati apprezzati per la loro partecipazione alle Olimpiadi. Gareggiavano nelle corse dei carri, nella corsa e in altri sport. Dal II secolo a.C. in poi non solo i greci cominciarono a partecipare ai giochi, ma anche i romani, perché l’Ellade era sottomessa a Roma. La cultura e gli sport greci cominciarono a declinare, e le Olimpiadi si trasformarono gradualmente da un grande evento in uno spettacolo di intrattenimento. Gli spettatori non erano più divertiti dal brivido dei giochi, ma piuttosto dalle emozioni positive suscitate dagli stessi atleti.
Dopo l’introduzione forzata del cristianesimo nel 394 d.C., durante la lotta contro il paganesimo, i giochi olimpici furono banditi come residuo di quella corrente “perniciosa”. In poche parole, sono stati banditi e dimenticati per secoli. Non è stato fino al secolo scorso che questo grande evento sportivo ha ricevuto una seconda nascita.