Quando si sente la parola rally, forse non è del tutto improbabile che vengano in mente le foreste innevate di Warmthland, dove sembrano essere nati più piloti di rally di quanti se ne possano contare. Ogni anno, l’élite mondiale dei rally si dà battaglia in queste foreste nel classico Rally di Svezia. Il rally è chiaramente un classico dell’inverno svedese che non scomparirà presto.
Dire che il rally è qualcosa che esiste solo nelle profonde foreste del Värmland non è ovviamente una descrizione del tutto accurata. Esiste anche nel resto del nostro vasto Paese, almeno dove si trovano strade di campagna e forestali. Ma cosa c’è di così attraente?
Per chi è coinvolto nei rally come pilota attivo, meccanico o lettore di mappe, l’interesse è la grande motivazione. Come per qualsiasi altro hobby o professione sportiva. Ma, semplicemente, a chi non piace guidare veloce? E questo indipendentemente dal veicolo. E poi c’è l’adrenalina e la concentrazione necessarie per manovrare l’auto ad alta velocità in un terreno che per noi normali possessori di patente non è consigliabile guidare oltre il limite di velocità, o addirittura per niente!
Per il meccanico, invece di stare nell’officina locale a cambiare le candele di 370 Volvo V70 alla settimana, deve essere un lavoro da sogno lavorare su auto da corsa con motori di grossa cilindrata e assicurarsi che l’auto sia messa a punto al punto giusto. Chi non vorrebbe questa conoscenza?
Oltre ai piloti attivi, ci sono gli spettatori, quelli che indossano le loro tute da motoslitta ben foderate e si addentrano nei boschi a meno 20, in condizioni di neve e con il rischio imminente di essere investiti da un’auto da rally in corsa che ha sbandato in una chiazza di ghiaccio e si sta dirigendo fuori controllo verso la folla.
Non capita spesso e, nonostante le condizioni apparentemente difficili, c’è un certo fascino nello stare nei boschi con amici e conoscenti, grigliando ogni tanto una salsiccia di Denny’s e magari bevendo un caffè in lattina.